Il meeting internazionale di Abu Dhabi è stato aperto ieri da alte cariche del mondo islamico fra cui Ahmed Aboul Gheit, Segretario Generale della Lega Araba e Sheikh Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro della Tolleranza degli UAE.
Oltre ad autorità cristiane ortodosse, orientali e protestanti, sono intervenuti da parte cattolica il Segretario di Stato Pietro Parolin, il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, mons. Miguel Ayuso, segretario del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, l'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, già Custode di Terra Santa, il frate francescano da Gerusalemme Ibrahim Faltas, il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo e Antonio Spadaro, direttore della rivista "La Civiltà Cattolica”.
Fra i relatori anche il rabbino capo di Polonia, rav Michael Schudrich.
Tre i temi principali discussi nei due giorni di incontri, a loro volta articolati in sotto argomenti. Il primo, “Principi di Fraternità Umana” è stato suddiviso in "Consolidamento della nozione di cittadinanza", "Combattere l'estremismo", "Promuovere il dialogo" e "Difendere i diritti degli oppressi e dei perseguitati”; il secondo tema, "Le principali sfide che affronta la fratellanza umana nel mondo”, include “Mancanza di coscienza umana", "Esclusione della morale religiosa", “Diffusione di individualismo e materialismo” e "Fanatismo religioso ed etnico”.
Infine il terzo macro-tema, “Responsabilità comune per realizzare la fraternità umana”, discute di "Responsabilità comune per raggiungere la pace globale", "Responsabilità delle organizzazioni internazionali e umanitarie", "Ruolo delle organizzazioni e istituzioni educative, culturali e dei media nella costruzione e diffusione della fratellanza” e de "Il ruolo dei giovani di diversi background religiosi e culturali nel conseguimento di questi obiettivi”. |