Tra i promotori, firmatari e partecipanti: Shaykh AbdAllah bin Bayyah (Mauritania), Cardinale John Onaiyekan (Nigeria), Rabbi David Rosen (UK), Mufti Shawki Allam (Egitto), Pastor Bob Roberts (USA), Rabbi Bruce Lustig (USA), Imam Mohamed Magid (USA), Vescovo Efraim Tendero (WEA, Filippine), Shaykh Hamza Yusuf (USA), Shaykh Mustafa Ceric (Bosnia), Mohammed Elsanousi (USA), Rabbi Reuven Firestone (USA), Muhammad Bechari (France), Minister Noor al-Haqq Qadri (Pakistan), Minister Mirghani Husayn (Sudan), Imam Yahya Pallavicini (Italy), Mufti Grabus (Slovenia), Mustafa Cherif (Algeria), Muhammad Mestaoui (Tunis), Muhammad Sammak (Libano), Ahmad Albakri (Singapore).
Dall’Italia erano presenti anche il prof. Martino Diez e il prof. Antonio Fucillo.
Invitando a leggere l’intero testo della Carta, riportiamo qui i primi dei due punti delle “definizioni”:
- Alleanza delle Virtù si riferisce, dal punto di vista islamico, al patto pre-islamico che è stato fondato sulla virtù, sul carattere onorevole e sui nobili valori comuni alla famiglia umana indipendentemente dall'affiliazione tribale, etnica o religiosa.
- La Nuova Alleanza delle Virtù si riferisce all'alleanza descritta in questa Carta; essa richiede l'elevazione delle virtù intese dalle tre religioni abramitiche al servizio della pace, della tolleranza e della comprensione reciproca tra tutte le persone indipendentemente dalla razza, dall'etnia o dalla religione.
Nella sezione "principi" si legge:
- Libertà di coscienza e religione o credo
- Non c'è costrizione nella religione o nelle credenze: le persone hanno il diritto di scegliere le proprie convinzioni e praticare la propria fede senza paura della persecuzione.
- È responsabilità dello Stato proteggere la libertà religiosa, compresa la diversità delle religioni, che garantisce giustizia e uguaglianza tra tutti i membri della società.
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