Meno litigi e più fatti. Non cambia solo il nome dei ministeri: il governo Draghi ha portato aria nuova nel linguaggio dell’informazione, con più attenzione a contenuti e azioni per lo sviluppo sostenibile. Ma c’è ancora molto da fare.
di Donato Speroni
L’atterraggio non è camminare a terra, ma è l’arte di tornare dal sublime alle cose quotidiane, con molta dolcezza, perché la vita può essere interpretata in due modi: o sei uno che vive sulla terra e ogni tanto fa dei voli oppure sei uno che in genere vola e ogni tanto fa qualche atterraggio.
In molte sue canzoni Roberto Vecchioni ha dialogato col Padreterno. Per esempio, ha preso spunto da un testo di Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, “La stazione di Zimà”, dedicato al paesino siberiano dove il poeta nacque, per immaginarsi di arrivarci in treno, chiacchierando con Dio.
Ma vedi, il problema non è che tu ci sia o non ci sia / Il problema è la mia vita quando non sarà più la mia / Confusa in un abbraccio senza fine / Persa nella luce tua, sublime / Per ringraziarti non so di cosa e perché / Lasciami, questo sogno disperato d'esser uomo / Lasciami, questo orgoglio smisurato / Di esser solo un uomo / Perdonami, Signore / Ma io scendo qua / Alla stazione di Zimà.
Questa sua personalissima visione religiosa non ha impedito all’Osservatore Romano di intervistarlo sul suo ultimo libro “Lezioni di volo e di atterraggio” (Einaudi, 2020) nel quale racconta una vita di esperienze come professore di italiano, latino e greco in un liceo classico di Milano. Un libro che ho letto e che ho trovato molto bello, e non solo perché sono un fan di Vecchioni quasi quanto di Giorgio Gaber. Ed è anche molto bella l’intervista del giornale vaticano, del quale riporto solo l’esordio:
L’insegnante è più un mestiere o una vocazione?
In un mondo ideale dovrebbe essere una missione per traghettare anime da un nulla a un qualcosa. Quello della vocazione è un concetto romantico molto bello, ma inevitabilmente l’insegnante sta diventando sempre più un mestiere, perché i precari hanno bisogno di uno stipendio.
Vecchioni racconta le sue passeggiate al Parco di Milano con i suoi ragazzi, li lascia divagare ma poi li riporta ad Atene, alla vera storia della morte di Socrate. O all’origine delle parole, davanti a un piatto di risotto con le rane in una bettola accanto al Naviglio. A me che ho frequentato lo scientifico, ha fatto venire voglia di studiare il greco. Alla mia età.
Spesso le canzoni contengono messaggi importanti. Anche quelle del Festival di Sanremo, che in più occasioni sono riuscite a riflettere i tempi del mondo.
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