“Il mondo è in fiamme, ma i nostri leader stanno fallendo”, dice un sondaggio di Politico.
La popolazione adulta, negli Stati Uniti e globalmente, ha un’opinione negativa sulla performance dei leader politici di fronte alla crisi climatica, mentre avverte un’escalation dei fenomeni metereologici estremi e dei disastri naturali. Un sondaggio di Politico rivela la frustrazione dei cittadini che hanno la sensazione di essere lasciati soli a prendere iniziative contro il cambiamento climatico, nella convinzione che i governi e le imprese con le maggiori disponibilità (che sono anche quelle che tendono ad avere maggiore responsabilità delle emissioni di carbonio) dovrebbero invece assumersene la responsabilità.
Non è diverso il tono del segretario generale dell’Onu António Guterres, in un articolo sul Corriere della Sera.
In ogni angolo del mondo, vediamo un’erosione della fiducia e ciò che temo sia l’emergere di un crepuscolo dei valori condivisi. Ingiustizia, disuguaglianza, diffidenza, razzismo e discriminazione stanno gettando ombre scure su ogni società.
Dobbiamo ripristinare dignità umana e decenza e fornire risposte alle ansie della gente di fronte alle crescenti minacce interconnesse, alle enormi sofferenze umane e ai rischi condivisi. Abbiamo l’obbligo di alzare la voce e agire per spegnere l’incendio.
Di questo incendio, metafora presente in entrambi gli articoli, in realtà i leader mondiali sono ben consapevoli. Basta vedere il Risk report 2022, il rapporto presentato a Davos sulla base delle interviste a un migliaio di capi d’azienda, politici e altri influenti opinion leader: dei dieci rischi globali più temuti, ben cinque hanno a che fare con il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. A questi si aggiungono la rottura della coesione sociale, la perdita di qualità della vita, le conseguenze della confrontation geopolitica, che a queste cause sono strettamente legate. Temi di altro genere, come la pandemia e la crisi del debito, sono soltanto al sesto e al nono posto.
Ma allora, se i leader mondiali sono così preoccupati e le popolazioni così sfiduciate sulla loro capacità di azione, che cosa determina questa impasse? Provo ad azzardare una risposta, certamente non definitiva, ma che può essere una apertura di discussione.