Sulla base del nuovo documento strategico approvato dal Consiglio europeo e sotto la presidenza finlandese, in questo semestre si porranno le basi per la nuova legislatura europea. Serve un grande impegno di stimolo e controllo.
di Donato Speroni
È ancora presto per capire quale sarà la linea della nuova Commissione europea e del nuovo Parlamento rispetto agli impegni dell’Agenda 2030. Se cioè gli Obiettivi di sviluppo sostenibile saranno davvero al centro dei programmi degli organi dell’Unione nei prossimi anni. In questi giorni però sono stati diffusi documenti importanti, che esprimono già un indirizzo.
Ci riferiamo innanzitutto al dibattito del Consiglio Epsco (Employment, Social Policy, Health and Consumer Affairs Council) che si è riunito l’8 luglio sotto la presidenza finlandese. Il Consiglio si è posto il classico problema di chi vuole andare “oltre il Pil”, definendo i parametri che favoriscono il benessere collettivo in modo più completo rispetto al mero Prodotto interno lordo. Sulla base di un documento dell’Ocse e della presentazione del segretario generale Ángel Gurría, sono stati identificati quattro pilastri, the four pillars of well-being: miglioramento delle capacità individuali, riduzione delle diseguaglianze, aumento della protezione sociale, uguaglianza di genere. Appare evidente che queste priorità sono in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile a carattere sociale. [continua a leggere]
|