Molti comportamenti non ritorneranno al passato. È una buona notizia per lo
sviluppo sostenibile, ma alcune categorie rischiano di pagare un prezzo pesante. Per
evitarlo occorre una politica capace di guardare avanti.
di Donato Speroni
Il desolante servizio sui negozi in fallimento nel centro direzionale di Napoli, diffuso con la prima puntata della nuova serie di “In onda” su La 7, fornisce un drammatico riscontro, da una città più fragile, all’appello del sindaco di Milano Giuseppe Sala: bisogna tornare a popolare gli uffici, altrimenti le città muoiono. Negli Stati Uniti il processo di abbandono dei centri cittadini da parte dei benestanti che possono permettersi di lavorare da casa era già cominciato prima della pandemia, come abbiamo già segnalato. Il Covid-19 lo ha accelerato, mettendo in crisi anche i grandi centri commerciali per l’esplosione degli acquisti online. Le preoccupazioni di Sala si comprendono: ogni giorno in tempi normali, almeno 800mila persone (dati Istat del 2011) vanno ad aggiungersi alla popolazione di Milano (1,3 milioni). I servizi della città sono strutturati su questa dimensione e, soprattutto nelle zone del centro storico, sarebbero inevitabilmente condannati senza questo afflusso.
Eppure, indietro non si tornerà e per molti versi è un bene che sia così. Come ha scritto Leslie Kaufman su Bloomberg Green, con un occhio agli Usa ma con considerazioni che si possono applicare anche da noi.
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