ASVIS - QUESTA SETTIMANA: Le incognite del “mondo nuovo” dopo la Pandemia

18.04.2020 10:18

Vale ancora l’Agenda 2030 per orientarci in un panorama economico e sociale stravolto dalla crisi da Coronavirus? Certamente, a condizione di valutarne complessità e ulteriori sfide.

di Donato Speroni

Per l’Europa il rischio è di un passo indietro in termini di solidarietà fra Stati e competitività. Per tacere dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che il mondo intero si era posto come obiettivo primario e della quale probabilmente purtroppo rimarrà solo la copertina.

Così scrive Roberto Srelz, direttore del sito Trieste all news, ed è un interrogativo che non possiamo eludere. Ha ancora un senso parlare di Agenda 2030, dei suoi 17 Obiettivi quantificati e misurati su 169 target, con quello che sta succedendo? Abbiamo scritto cento volte che l’Agenda 2030 è una bussola, un punto di convergenza tra tutti i Paesi per costruire un mondo sostenibile. Ma il percorso nel quale doveva guidarci è ora sconvolto da una crisi che stravolge tutti i punti di riferimento. Abbiamo ancora la bussola, ma il terreno sul quale dobbiamo procedere è disastrato, le vecchie mappe non servono più, come una carta stradale dopo un terremoto.

È chiaro che molti passaggi dovranno essere rivisti. Per esempio, il target 3.6, che imponeva di dimezzare entro quest’anno la mortalità per incidenti stradali e che sembrava irraggiungibile, forse potrà essere facilmente conseguito, se le auto devono restare nei box. Ma nulla può escludere che il problema si ripresenti tal quale alla fine della crisi. Certamente sarà più difficile raggiungere tutti gli Obiettivi legati alla povertà, alla fame, alle diseguaglianze, in un mondo impoverito nel quale sembrano accentuarsi le distanze tra chi ha i mezzi per assicurarsi una sopravvivenza dignitosa e chi invece vede crollare i precari puntelli della sua sopravvivenza.

Tuttavia, caro Srelz, sta a tutti noi operare nella consapevolezza che i profondi cambiamenti in corso mettono in discussione i meccanismi collettivi e pongono interrogativi che riguardano non solo il prossimo decennio, ma l’intera visione del futuro. Siamo di fronte a domande complesse, in parte inaspettate, che però investono proprio gli obiettivi e i valori dell’Agenda; forse si potranno anche trovare percorsi nuovi per raggiungere gli Obiettivi. Offro alla vostra riflessione una serie di probabili cambiamenti, senza pretendere di indicare se giocheranno “a favore” o “contro” l’Agenda 2030. Ma pensiamoci. [continua a leggere]

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