ASVIS - QUESTA SETTIMANA - Menar fendenti impedisce di capire la complessità. E forse non paga

14.09.2021 10:47

Il dialogo costruttivo è sempre più difficile. I social favoriscono l’aggressività rispetto al confronto. Al populismo di destra si contrappone una nuova intolleranza di sinistra. Si discute sulle parole, ma non sui programmi.

 

di Donato Speroni

Abbiamo un problema con l’assunzione di nuovi giornalisti. Abbiamo bisogno di nuove forze, dentro la redazione, giornalisti tra i 25 e i 35 anni. Ma questi, più sono giovani, più arrivano con una forma mentis modellata sui social network e dunque hanno un approccio aggressivo ed estremo al racconto delle notizie. A noi servono i giovani perché interagiscono meglio con l’informazione digitale, ma bisogna assolutamente spiegargli come si fa il giornale: un giornale non è un litigio, mentre i social network purtroppo tendono al confronto tra opinioni estreme. Dobbiamo trovare un metodo per far interagire i giovani giornalisti con la vecchia professione.

In un podcast su Rai Radio 1, segnalato anche da Futuranetwork, il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, interrogato da Giancarlo Loquenzi sul futuro del giornalismo, racconta di questa preoccupazione, a lui manifestata dal direttore di un importante settimanale francese.

The Economist, nell’inchiesta di copertina di questa settimana (“The threat from the illiberal left”) affronta il problema da un altro punto di vista: anche a sinistra ha preso forza, negli Stati Uniti ma non solo, una componente che rifiuta il metodo liberal, perché lo ritiene uno strumento di oppressione delle minoranze. Si noti che per il settimanale inglese, il termine liberalism va ben al di là del concetto di libero mercato; anzi, in molti casi, l’Economist si è anche mostrato favorevole a regole più stringenti e a un maggior intervento pubblico, per esempio sostenendo da tempo la necessità di una carbon tax per combattere le emissioni climalteranti. Liberalism indica invece un modo di far politica che il giornale sostiene fin dalla sua nascita nel 1843: un metodo elaborazione delle scelte collettive basato sul dialogo e sul diritto al free speech, la libertà di parola accordata a tutti. Invece i progressive, così il giornale definisce la sinistra “illiberale”, considerano il metodo del dialogo un trucco che favorisce sempre le elite e accentua lo svantaggio delle minoranze. Meglio far tacere chi non è d’accordo con loro. È quanto è avvenuto al New York Times, dove la pubblicazione di un articolo del senatore repubblicano Tom Cotton ha provocato la rivolta di mezza redazione, (i cosiddetti “woke”, termine che definisce le persone particolarmente sensibili sui temi della giustizia sociale e della difesa delle minoranze) e un terremoto nelle gerarchie redazionali. Si chiede ancora l’Economist:

Se il liberalismo classico è tanto migliore delle sue alternative, come mai è così in difficoltà in tutto il mondo? Una ragione è che i populisti (di destra, ndr) e i progressisti (gli illiberali di sinistra, ndr) si autoalimentano in modo patologico. L’odio che gli appartenenti a ciascuno di questi campi nutre per l’avversario infiamma i supporter a beneficio di entrambi. Qualsiasi critica agli eccessi della propria tribù è vissuta come un un tradimento. In queste condizioni, il dibattito libero soffoca per mancanza di ossigeno. Basta guardare a quello che è successo negli anni scorsi in Gran Bretagna, dove la politica si è consumata sui litigi fra i conservatori duri e puri pro Brexit e il partito laburista di Jeremy Corbyn.

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Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021:
Hai tempo fino al 24 settembre per proporre il tuo evento!

Mancano poche settimane prima che vengano chiuse le registrazioni delle iniziative che parteciperanno al Festival. Cosa aspetti a candidare il tuo evento? La scadenza è stata prorogata al 24 settembre. Per qualsiasi dubbio consulta la nostra nuova pagina FAQ (Frequently asked questions)! Partecipa anche alla call to action social: racconta la tua idea di futuro e il tuo impegno per una ripartenza nel segno della sostenibilità, taggando l’ASviS su FacebookTwitter, Instagram e Linkedin senza dimenticare gli hashtag #STIAMOAGENDO e #FestivalSviluppoSostenibile.

Ultima occasione per partecipare alla
3° edizione della scuola ASviS-Comune di Milano

Il 12 settembre si chiuderanno le iscrizioni per prendere parte al corso la “Scuola sul benessere e la sostenibilità delle città” organizzato dall’ASviS, in collaborazione con “Milano 2046” e con la partecipazione di otto università del territorio milanese e della Fondazione Eni Enrico Mattei. L'iniziativa ha come finalità quella di formare amministratori locali, docenti, studenti e cittadini attivi, sulle politiche territoriali di sostenibilità evidenziando il ruolo chiave delle città nell'Agenda 2030. Non peredere questa occasione, candidati subito!

MaPathon - le Università a servizio della cooperazione internazionale: ultimo giorno per registrarsi
L'evento nazionale dell'8 ottobre, inserito nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021, ha l'intento di mappare una zona fragile del mondo per stimolare e accrescere la cooperazione internazionale in un contesto educativo e formativo altamente collaborativo. L'iniziativa, rivolta a tutti gli atenei del Paese, è organizzata dalla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) e dall'ASviS, con la partecipazione e il patrocinio di Un mappers e del Sustainable development solutions network (Sdsn) Italia; collabora al progetto anche l’Università di Bari "Aldo Moro". Scarica il bando e scopri subito come partecipare: le iscrizioni si chiuderanno entro il giorno di oggi.

Partecipa alla terza call per la raccolta di best practice
in vista del Food systems summit

Al via l'ultima chiamata dell’iniziativa promossa dall’ASviS e dal portale Poi-Santa Chiara Lab dell'Università di Siena, il cui scopo è promuovere la raccolta di buone pratiche e di progetti delle organizzazioni della società civile sui sistemi alimentari sostenibili nel raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite. Le proposte raccolte saranno valorizzate durante l'evento nazionale del Festival dello Sviluppo Sostenibile del 30 settembre organizzato dal Gdl sul Goal 2 e intitolato “Il Food systems summit 2021: implicazioni per l'Italia”. Le iscrizioni per le buone pratiche si chiuderanno il 21 settembre.

Presto si chiuderà la possibilità di partecipare
al premio ASviS Giusta transizione!

Mancano pochi giorni per concorrere al riconoscimento che l'ASviS attribuisce alla persona, all’associazione o all’impresa che maggiormente ha contribuito a promuovere una “giusta transizione”, cioè l’evoluzione verso un’economia ambientale sostenibile capace di tenere conto degli aspetti sociali, come la partecipazione democratica, la giustizia intergenerazionale e la riqualificazione professionale, legati a questo processo. Le candidature per il bando devono pervenire entro il 30 settembre.

 

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