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Cittadinanza, i paradossi della "madre" della legge sullo "ius soli": "Se tornassi indietro..."
27.03.2019 10:50
Lo confessa apertamente, Marilena Fabbri, ex deputata del PD, “madre” e relatrice della legge sullo “Ius soli”, mai approvata dal Parlamento italiano: “Se tornassi indietro avrei puntato sul concetto dello “Ius culturae”. Sicuramente avrebbe fatto meno paura, perché affermava in modo estremamente semplice un principio sul quale è impossibile non essere d’accordo. E cioè che la cittadinanza sarebbe stata concessa ai bambini nati in Italia, con almeno 5 anni di scuola primaria e comunque entro il 12° anno di età. Insomma, non è stato capito che la legge aveva un taglio decisamente meritocratico, non era rivolta a tutti e non sanciva, dunque, il principio – peraltro in vigore in tante democrazie occidentali – secondo il quale la cittadinanza spetta comunque di diritto a chi nasce all’interno dei confini di una nazione”.