In esso si parla "dell’avvio del Consiglio Mondiale delle Comunità Musulmane come istituzione internazionale mirata a coordinare gli sforzi delle istituzioni delle società musulmane nei paesi non islamici e a rafforzare il loro ruolo nel raggiungimento di un modello di civiltà che possa incoraggiare i membri delle società islamiche in un contributo alla rinascita dei loro statuti civili ed economici, correggendo l'immagine stereotipata dell'Islam e dei musulmani, riducendo il divario intellettuale e culturale tra le componenti della comunità umana e lavorando per costruire ponti tra i suoi cittadini".
Fra i vari punti anche la necessità di "affrontare le cause di diffusione dell'estremismo e del terrorismo in tutte le sue forme, siano esse politiche,
sociali, economiche o intellettuali, affinché esso venga sradicato ed estirpato”. I leader musulmani riuniti ad Abu Dhabi sono convenuti anche sull’obbligo di "prevenire il disprezzo o l'abuso, specialmente attraverso i social media e attraverso tutte le piattaforme audio e video dei mezzi di comunicazione elettronici”.
A seguito di questo meeting, si dovranno organizzare "programmi di formazione per creare un gruppo di figure trainanti e opinion leadernelle comunità musulmane dei paesi non islamici, al fine di promuovere una cultura di coesistenza e tolleranza”.
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