In Italia, con il voto di domenica, si è chiusa una campagna elettorale incentrata sui temi del fisco e dell’energia. Le crisi che attraversano il nostro Paese e l’Europa richiedono certamente risposte immediate. La guerra, il cambiamento climatico, le disuguaglianze, la pandemia amplificano i problemi sociali, soprattutto per i più deboli,
come ha ricordato di recente il Papa incontrando i giovani di “The economy of Francesco”. Ma è solo imparando a guardare lontano, ci avverte
Roberto Poli in questa puntata di C’è futuro e futuro, che le nostre società sapranno affrontare i cambiamenti più significativi.
Come abbiamo notato nel nostro focus, la tendenza alla creazione di enti pubblici per gli studi sul futuro accomuna molte nazioni. L’Italia segna però un particolare ritardo. Questa settimana parliamo anche delle
previsioni Istat sull’evoluzione demografica del Paese, anche con un’analisi di Ferruccio De Bortoli da
Corriere Tv; delle
sfide presenti e future dell’Alzheimer, con esempi tratti dal nuovo rapporto mondiale; dei
dati del rapporto Goalkeepers della Fondazione Gates su progressi e ritardi verso il raggiungimento dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite: gli Obiettivi si possono ancora raggiungere, ma bisogna “quintuplicare gli sforzi”. Completano la newsletter le
Voci dal futuro, rassegna a cura di
Flavio Natale sulla scienza e le tecnologie, e
Il futuro visto da ieri, in collaborazione con la rivista
Sapere. Infine, vi ricordiamo che sono ancora aperte le candidature per la terza edizione del
premio ASviS "Giusta transizione": per partecipare c’è tempo fino al 5 ottobre.
a cura di Andrea De Tommasi