Il talento è frutto di una possibilità, di tanto lavoro e dell’autostima: ecco cosa diciamo a bambini e adolescenti che hanno una disabilità e che incontriamo nel mondo. E se all’inizio tutto sembra impossibile, presto si trasformano in fuoriclasse.
Un goal all'autismo
“Non obbedisce. Non capisce. Non può rimanere qui”. Alla madre di Edgar, un bimbo autistico, dicevano tutti così. Poi ha iniziato a giocare a calcio con noi in uno dei quartieri più poveri di El Alto, in Bolivia.
Guinildo, Joaquina, Ausse e Tito sono quattro adolescenti nati con un disturbo dell’udito. Nella nostra Oficina de arte, in Mozambico, invece, hanno imparato a ballare.
Ad aiutarci a realizzare i corsi di psico balletto, teatro, giardinaggio, lavanderia e hair styling per giovani disabili sono gli anziani dei centri dell’Havana Vecchia a Cuba!