Il Rapporto ASviS 2018 evidenzia un significativo miglioramento dal 2014 al 2016 principalmente dovuto alla quantità dei fondi destinati all’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps). Emerge, però, la necessità di investire maggiormente nella cooperazione allo sviluppo.
L’attività legislativa italiana dell’ultimo anno è stata caratterizzata da alcuni passi avanti con la completa attuazione di tutte le disposizioni che la Legge 125 del 2014 «Disciplina generale per la cooperazione internazionale allo sviluppo» aveva introdotto, da una spesa di cinque milioni di euro nell’Aps (pari allo 0,29% del reddito nazionale lordo, Rnl) alla modifica effettuata dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) delle linee guida per l’iscrizione delle Organizzazioni di società civile nell’elenco dei soggetti ammessi al finanziamento pubblico delle iniziative di cooperazione, ma anche all’interruzione dell’iter della legge nazionale sul commercio equo, importante per definire e riconoscere il settore, e garantire migliori opportunità ai produttori svantaggiati dei Paesi in via di sviluppo.
Il Rapporto ASviS propone di aumentare gli sforzi per allocare e gestire fondi Aps avvicinando la percentuale allo 0,7% del Rnl (soglia stabilita a livello internazionale), migliorare la programmazione della cooperazione italiana attraverso un documento che tenga conto non solo della dimensione estera ma anche di diversi obiettivi che riguardano la cooperazione internazionale, introdurre l’accesso universale all’acqua tra le priorità della cooperazione italiana per il “target ambiente”, rilanciare l’iter per l’approvazione della legge nazionale sul commercio equo e accelerare la revisione, in atto da più di un anno a cura del ministero dell’Ambiente, dei Criteri ambientali minimi (Cam).
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