I gilet gialli nella Parigi sotto chiave
Quando sabato mattina alle 9 sono approdato a Parigi una delle prime immagini che mi sono trovato davanti è quella di una “boulangerie”, una panetteria, con le vetrine protette da tavole di compensato. Su un foglio si comunicava che quel giorno l’esercizio sarebbe rimasto chiuso per i rischi delle manifestazioni annunciate dei Gilets Juanes. Un gruppo di Gilets proprio in quel momento stava passando per la stessa strada del Marais, e si poteva notare una evidente distonia tra l’emergenza evocata da quella panetteria barricata e la realtà di persone dall’apparenza del tutto normali, non fosse stato per il segno distintivo di quell’abbigliamento che li rendeva così distinguibili. L’impressione immediata è stata quella di avere a che fare con due mondi che non si conoscono e che non si parlano. Da una parte la capitale nobile e insieme globalizzata, dall’altra la Francia provinciale, messa ai margini e penalizzata dalla chic-politique di Macron e del suo primo ministro Edouard Philippe.
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