In Afghanistan la guerra non ha fine
Di tutte le cose tristi e strazianti che ho osservato in Afghanistan come giornalista, la casa di Niaz Bibi è forse una delle più tristi. A settant’anni Bibi si è trovata a essere la capofamiglia per circa quaranta bambini: i figli dei suoi tre figli e quelli dei suoi tre nipoti, tutti uccisi dal gruppo Stato islamico (Is). Bibi fa del suo meglio, ma è così povera che tutti vivono in condizioni non molto migliori che in una prigione. “Hai visto mio padre?”, mi hanno chiesto alcuni dei bambini quando ho visitato la loro casa. Non sapevano che i loro padri erano morti. Pensavano che fossero semplicemente lontani, da qualche parte. Guardavano le loro foto e contavano i minuti che li separavano dal loro ritorno.
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