“Considero un privilegio che in Europa convivano ebrei europei, cristiani europei, musulmani europei e laici europei”. Parole di dialogo del presidente del Parlamento europeo David Sassoli accolte con favore dai membri di Eulema, il Consiglio dei leader musulmani europei, che lo hanno incontrato in forma privata in occasione delle giornate del G20 delle religioni svoltosi a Bologna dall’11 al 14 settembre.
“Non possono esserci solo le regole dell’economia e della scienza: anche lo spirito religioso è un contributo determinante - ha inoltre affermato il presidente Sassoli - Dobbiamo lavorare tutti con più forza per l’unità delle nostre diverse famiglie religiose e l’Europa dovrebbe essere il laboratorio di questa unità tra diversità religiose. Lo spirito religioso in questo senso può aiutare quello democratico e dobbiamo cooperare affinché si esca dalla mentalità per cui l’Islam è qualcosa di esterno all’Europa”.
Un invito caldamente accolto dai 12 musulmani e musulmane rappresentanti delle comunità islamiche di 9 diversi Stati, fra cui Imam Yahya Pallavicini, coordinatore di EULEMA per l’Italia, Nedzad Grabus, Grand Mufti di Slovenia, Souad Onniselka dalla Finlandia, Imam Shaykh Muhammad Ismail dal Regno Unito, Amina Baghajati dall’Austria, Sheikh Dr Muhammad Umar Al-Qadri, Presidente del Consiglio Islamico Irlandese per la Pace e l’Integrazione, Anna Stamou, portavoce dell’associazione dei musulmani di Grecia, Anouar Kbibech, presidente del Rassemblement des Musulmans de France (RMF), Tarafa Baghajati, Islamic Religious Authority dell’Austria, Liya Makhmutova, Presidente Muslim Baltic Women dall’Estonia. |
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