La danza di ballerini e droni per non dimenticare Aleppo
Omar Rajeh, figura chiave della danza contemporanea libanese, presenta nell’ambito del Romaeuropa festival una creazione in anteprima: Minaret, una coreografia ispirata al minareto della Grande moschea di Aleppo, in Siria, distrutto dai combattimenti della guerra civile nell’aprile del 2013. In scena ballerini, droni e musicisti, in una performance che vuole spingere lo spettatore a chiedersi com’è possibile che una città ci sparisca da davanti agli occhi.
Omar Rajeh è nato nel 1975, l’anno in cui in Libano cominciò il conflitto durato quindici anni che lasciò in macerie gran parte della capitale Beirut. La guerra libanese, racconta Rajeh, “non l’ho vissuta in prima persona, ero molto giovane, per me era quasi un gioco”. Quella in Siria, invece, “non si può non vedere, a causa della profusione d’immagini di violenza, morte, e distruzione”.
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