La realtà che i politici libici vogliono nascondere
“Presenteremo il progetto Mediterranea, di cui fa parte la nave italiana Mare Jonio, che con altre sta monitorando e denunciando ciò che accade nel Mediterraneo centrale. L’evento si terrà nell’auditorium, con l’organizzazione di Lab80, nello stesso luogo in cui si tiene il Bergamo film meeting. Dopo vedremo il film I am not your negro di Peck”. Elena Ferrari mi ha raccontato di aver organizzato questo evento a Bergamo, il 30 novembre. Mi ha chiesto di realizzare un piccolo video per raccontare quello che accade ancora oggi, con la guardia costiera libica che intercetta le imbarcazioni dei migranti e li riporta nei centri di detenzione.
Mentre Ferrari condivideva con me la storia di una nave che stava per cominciare il suo viaggio dall’Italia, io volevo condividere con lei la storia di un’altra nave, il cui viaggio si è concluso in Libia.
Non sono riuscito però a caricare il video in tempo, la connessione a internet era troppo lenta e a Tripoli le interruzioni di corrente elettrica si sono fatte sempre più frequenti nelle ultime due settimane di novembre. Temo che dire al mondo cosa sta accadendo in Libia stia diventando sempre più difficile, non solo a causa delle interruzioni di energia elettrica, ma soprattutto a causa dei blackout dei mezzi di informazione.
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