Il Rapporto ASviS 2018 registra per il Goal 7 in Italia una situazione fondamentalmente statica tra il 2010 e il 2016. Il nostro Paese, infatti, dopo un iniziale miglioramento dell’efficienza energetica fino al 2012, è tornato ad attestarsi sui livelli del 2010. Le ragioni? Molteplici. Prima di tutto, un incremento nel consumo di energia (+1,3%), accompagnato da un calo del contributo delle rinnovabili (-4,3%). In secondo luogo, la mancanza di una riforma della Strategia energetica nazionale, basata ancora sul carbone come “combustibile di transizione”. In terzo luogo, la mancata presenza della questione energetica all’interno del dibattito politico nazionale. Un netto miglioramento, nonostante gli sviluppi disomogenei, si riscontra in alcune regioni, dove l’uso di energie alternative passa dal 22% (2010) al 33% (2017). Bene Valle d’Aosta, Basilicata e Sardegna, risultati insoddisfacenti per Marche e Calabria.
Il Rapporto ASviS propone quindi di modificare e attuare la Strategia energetica nazionale, introdurre con efficacia la Carbon Tax (capace di trovare posto nel ridisegno complessivo del sistema fiscale annunciato dal Governo), raggiungere la grid parity (punto in cui l’energia elettrica prodotta per mezzo di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili ha lo stesso prezzo dell’energia prodotta tramite fonti energetiche convenzionali) e coinvolgere in modo più ampio città e regioni, terreni fertili per la diffusione delle rinnovabili.
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