Ma quindi le banche etiche funzionano? Sì, e anche meglio di quelle convenzionali
nell’ultimo decennio le 22 banche etiche europee - eh si non siamo gli unici! - hanno superato le banche convenzionali in termini di redditività, adeguatezza patrimoniale e performance finanziarie.
Davvero? Sì, è quanto emerge dal 6° Rapporto sulla finanza etica in Europa, frutto della collaborazione tra Fondazione Finanza Etica, Fundación Finanzas Éticas e FEBEA, Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative.
Lo studio ha esaminato le 22 banche etiche europee mettendole a confronto - dal 2012 al 2021 con 60 banche convenzionali (“significative") sottoposte alla vigilanza diretta della Bce.
Dai numeri emerge una fotografia nella quale la finanza etica si afferma come movimento forte e in costante crescita; un movimento che, grazie all’efficacia del proprio modello di business eticamente orientato, può contaminare virtuosamente il sistema finanziario mainstream globale e indirizzare le trasformazioni necessarie e urgenti di fronte alle sfide economiche, sociali e ambientali dell’umanità.
Qualche numero?
La redditività del capitale proprio (ROE) delle banche etiche è stata infatti - in media nel periodo analizzato - del 5,23%, contro il 2,21% delle banche convenzionali. Un vantaggio che si rileva anche per la redditività degli attivi (ROA), che ha premiato le banche etiche con una media dello 0,46% contro lo 0,25% delle banche convenzionali.
Per quanto riguarda la solidità patrimoniale, le banche etiche hanno mantenuto costante nel tempo una forte capitalizzazione - con un rapporto tra patrimonio netto e passività totali pari in media all'8,2% - mentre le banche convenzionali hanno migliorato la loro posizione patrimoniale, ma partendo da una posizione più debole, crescendo dal 4,3% nel 2012 al 6,20% nel 2021.
Se i numeri ti fanno girare la testa…
Le banche sistemiche globali non sembrano aver avviato una reale transizione ecologica nel proprio modello di fare impresa. Offrono singoli prodotti “green” ma restano votate al massimo profitto e, dal 2016 al 2022, hanno finanziato con oltre 5.500 miliardi di dollari i combustibili fossili, mentre solo il 7% dei loro finanziamenti energetici è andato alle energie rinnovabili.
Documenti recenti della ong olandese PAX mostrano anche che da 15 grandi banche europee convenzionali sono giunti prestiti e obbligazioni per 87,7 miliardi di euro a imprese delle armi, e 306 operatori finanziari hanno sostenuto 24 produttori di armi nucleari con 746 miliardi di dollari.
Di contro, nel rapporto 2023 curato da ICAN, organizzazione non governativa Premio Nobel per la Pace 2017, e dalla stessa PAX, figurano le 109 istituzioni finanziarie che adottano politiche e si impegnano attivamente per il disarmo nucleare. Tra queste, 55 rientrano nella ristretta cerchia delle realtà che rifiutano in modo completo qualsiasi coinvolgimento con le aziende produttrici di armi. La sola banca italiana presente nella cosiddetta “Hall of Fame” è Banca Etica. Come sai, rifiutiamo da sempre di investire in armamenti e siamo una realtà attivamente impegnata a contaminare l’intero sistema bancario affinché smetta di finanziare la guerra.