Migrazioni, soccorso ai profughi, Ong e migranti: ecco cosa dicono i militari
“Il diritto del mare non vieta ad eventuali imbarcazioni delle organizzazioni non governative di prestare soccorso anche in acque territoriali libiche” dice, il 6 aprile 2017, l'ammiraglio Enrico Credendino, capo in comando di “Sophia”, l'operazione di contrasto ai trafficanti nel Mediterraneo, gestita dal dispositivo militare europeo Eunavfor. Lo dichiara di fronte alla commissione Difesa del Senato che lo incalza sul tema delle Ong in mare. "Ma la presenza di navi, civili e militari, nei pressi delle acque territoriali libiche non fa aumentare le partenze?", domandano numerosi senatori di diversi schieramenti politici. “Un'ipotesi che non appare credibile”, la definisce Credendino, che sulla base di quanto riferitogli dagli ambasciatori di cinque Paesi del Sahel afferma: “I migranti risultano consapevoli dei rischi che corrono e ciò nonostante preferiscono affrontarli piuttosto che rimanere nei Paesi d'origine: i loro cittadini sono perfettamente a conoscenza del fatto che è molto alto il rischio di morire nel deserto o in mare, e che le donne vengono sistematicamente stuprate”.