L’aumentata sensibilità dell’opinione pubblica, la mobilitazione dei giovani, ma anche il documento del Consiglio europeo e la mozione della Camera: percezioni e decisioni maturate negli ultimi mesi, destinate a dare frutti importanti.
di Enrico Giovannini
La newsletter, il portale e il TG dell’ASviS forniscono settimanalmente una massa notevole di informazioni, sintetizzandole, commentandole e rendendole fruibili anche per i non esperti. Ma periodicamente è necessario fare il “punto nave” e capire il senso e la velocità con cui il nostro Paese sta affrontando l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ebbene, il primo trimestre del 2019 ha visto un insieme di analisi, decisioni e percezioni che non possono essere sottovalutate, sia a livello italiano che europeo. Forse si tratta di quelli che Moses Naim chiamava “segnali deboli” che improvvisamente configurano dei cambi di regime.
In questi mesi sono stati pubblicati numerosi studi e rapporti sul cambiamento di atteggiamento dei cittadini, dei consumatori e degli imprenditori nei confronti dello sviluppo sostenibile. La rilevazione condotta a inizio anno per la Fondazione Unipolis e ASviS ha evidenziato che oltre l’80% degli italiani (percentuale che supera il 90% tra i giovani) è a favore di politiche per lo sviluppo sostenibile, con un chiaro aumento rispetto a tre anni fa. Analoghi risultati sono stati pubblicati da altri istituti, che hanno anche colto il cambiamento di attitudine degli italiani nelle scelte di consumo, con una crescente “selettività” degli acquisti a seconda dell’impegno che le imprese dimostrano sui temi del rispetto dell’ambiente, del trattamento dei lavoratori, dell’attenzione alla “filiera”. Analoghe attenzioni emergono tra i giovani più qualificati, che rifiutano offerte di lavoro provenienti da imprese non impegnate tu questi temi. [continua a leggere]
Buona Pasqua a tutte e a tutti. La prossima newsletter sarà pubblicata il 2 maggio.
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