Dal “Green new deal” del governo Conte allo “European green deal” affidato da von der Leyen a Timmermans. L’Agenda 2030 è finalmente al centro dei programmi politici italiani ed europei. E l’ASviS sollecita i consumatori con i Saturdays for future.
di Donato Speroni
Calma ragazzi, gli Obiettivi non sono ancora raggiunti. Non abbiamo sconfitto la povertà, non abbiamo risolto la crisi climatica, la disoccupazione giovanile in Italia è alta e la gente nel mondo continua a farsi del male: gli indiani che vogliono scacciare milioni di bengalesi dall’Assam, i bengalesi che vogliono rimandare centinaia di migliaia di Rohingya in Myanmar o in alternativa confinarli su un’isola di fango, tanto per citare episodi delle cronache più recenti. Il mondo non sta ovunque diventando migliore.
Tuttavia, almeno per quanto riguarda l’Europa e la nostra Italia, qualcosa si sta muovendo. In una settimana, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile ha diffuso ben due comunicati che esprimono soddisfazione per orientamenti politici in linea con le proposte che l’ASviS avanza da anni.
Il primo comunicato riguarda le dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che in Parlamento ha sottolineato la centralità degli impegni per lo sviluppo sostenibile nei programmi del nuovo governo. Le enunciazioni che hanno attinenza con l’Agenda 2030 sono numerose e l’Alleanza aveva già diffuso una griglia di analisi dei 29 punti del programma alla luce degli SDGs. Il Green new deal annunciato da Conte è certamente un programma ambizioso sul quale l’ASviS, come abbiamo scritto, continuerà a stimolare il governo. Il Rapporto annuale che presenteremo il 4 ottobre (le registrazioni sono ancora aperte) indicherà una serie di proposte precise.
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