Dai dati emergono anche le caratteristiche delle organizzazioni di cooperazione e aiuto umanitario all’interno del più ampio mondo del Terzo Settore in evoluzione a seguito della riforma. Quelle che siamo abituati a chiamare Onlus sono oggi in realtà Enti del Terzo Settore (ETS), nello specifico la forma giuridica più diffusa è quella di Associazione (67%), seguono le Organizzazioni di Volontariato - OdV (12%) e le Fondazioni (10%). In crescita l’adesione delle organizzazioni alle reti di rappresentanza del settore, il 34% delle ONG fa parte di una rete e/o federazione, al primo posto in termini di adesioni c’è AOI, L'Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, recentemente diventata Rete Associativa nazionale previsto come proprio dal testo della riforma.
“Il mondo non profit della solidarietà e cooperazione internazionale è composto da una pluralità di Organizzazioni della Società Civile, oggi infatti più che ONG veniamo denominate OSC in linea con quanto avviane a livello internazionale dove si usa sempre più l’acronimo CSO (Civil Society Organisation) – spiega Silvia Stilli, portavoce della AOI. Parliamo di organizzazioni nate nelle parrocchie o nel mondo solidale associativo e cooperativo, nell’ambiente universitario o sindacale, legate alle comunità territoriali e con una capacità di coinvolgimento nelle proprie attività di giovani volontarie e volontari, gruppi di famiglie, anche adottive, cittadine e cittadini, insegnanti, medici, attiviste e attivisti sul tema della pace, dei diritti globali e dell’ambiente. Per questo le ONG/OSC fanno parte della famiglia del Terzo Settore italiano, dove si trovano da tempo a proprio agio e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 in Italia così come nei paesi del sud del mondo”
Le ONG si confermano pioniere in materia di accountability e trasparenza, otto anni dopo l’avvio dell’esperienza di Open Cooperazione infatti continua ad aumentare la propensione delle organizzazioni alla cosiddetta disclosure dei dati anche grazie alle recenti Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore adottate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali alle quali Open cooperazione si è recentemente allineato.
Negli ultimi cinque anni è cresciuto di un ulteriore 8% il numero di organizzazioni che sottopongono il loro bilancio economico ad una certificazione esterna operata da auditor di revisione indipendente. Oggi il 92% delle ONG con entrate superiori a 1 milione di euro ha un bilancio certificato.
NB: Le classifiche e i valori sopra citati si riferiscono ai dati inseriti nel database di Open Cooperazione relativamente all’anno 2021. I dati si aggiornano in tempo reale sulla base di quanto viene progressivamente inserito e pubblicato dalle organizzazioni in maniera autonoma e volontaria. I dati relativi alle tendenze pluriennali si riferiscono a un campione omogeneo di organizzazioni che hanno inserito i dati negli ultimi 3 anni (2019-2020-2021). Tutti i dati citati in questo comunicato si riferiscono ai valori presenti sul portale Open Cooperazione in data 09 gennaio 2023.
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