QUESTA SETTIMANA: Tempo di bilanci, di allarmi e di speranze
L’Onu avverte: non facciamo abbastanza contro il cambiamento climatico. Anche su fame e istruzione non ci sono progressi adeguati. C’è bisogno di salti tecnologici, come si sta sperimentando contro la plastica negli oceani.
di Donato Speroni
La prossima apertura dell’Assemblea generale dell’Onu, martedì 18, stimola una riflessione generale sullo stato di attuazione dell’Agenda 2030, a tre anni dalla sua firma, che si celebrerà il 25 settembre. Gli elementi di preoccupazione non sono pochi. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, dopo aver diffuso un consuntivo critico sul 2017, ha espresso una forte preoccupazione per lo stato delle azioni tendenti a mitigare il cambiamento climatico, annunciando una grande conferenza mondiale per il 10 settembre 2019. Evidentemente i percorsi già definiti con l’Accordo di Parigi durante la Cop 21 e che si sostanziano in questi giorni nella Conferenza di Bangkok e dal 2 al 14 dicembre nella Cop 24 a Katowice in Polonia, non bastano a garantire risultati adeguati. Il disimpegno del governo americano non aiuta, ma nel mondo si può assistere a una significativa mobilitazione. Cominciamo proprio dagli Stati Uniti: da mercoledì 12, il governatore della California Jerry Brown ospita centinaia di sindaci, leader regionali e imprenditori per un summit che rinnovi gli impegni contro il climate change. La California si è impegnata a produrre da fonti rinnovabili tutta l’elettricità di cui ha bisogno entro il 2045.
In tutto il mondo, l’8 settembre, si è tenuta la grande manifestazione Rise for climate, con più di 900 iniziative in 95 Paesi:
Centinaia di migliaia di persone hanno mostrato la forza crescente e l’articolazione del movimento per il clima. Insieme hanno dimostrato che cosa è davvero la climate leadership. La gente in tutto il mondo vuole uscire dall’era dei combustibili fossili ed è ora che i politici se ne accorgano. Non c’è più tempo da perdere.
Rispetto all’attuazione dell’Agenda 2030 ci sono anche altri elementi di preoccupazione, a cominciare dall’aumento della malnutrizione, segnalato dall’ultimo rapporto della Fao... [Continua a leggere]
|