Operatori italiani OSC all'estero: emergenza Covid-19

Gentile VM Emanuela Claudia Del Re,

in questo momento circa 1500 operatori italiani stanno lavorando con le OSC in Paesi potenzialmente coinvolti, in tempi brevi, nella pandemia Covid-19.

Come è noto, nessun aereo di compagnie private, compresi quelli attivabili attraverso compagnie assicuratrici, può effettuare evacuazioni sanitarie, per mancanza di autorizzazioni ad atteggi/decolli delle autorità locali e di quelle italiane, in particolare quando si tratta di pazienti positivi al test del Covid-19.

Pertanto è indispensabile che le ambasciate diano tempestivamente indicazioni puntuali ai propri concittadini in modo da poter procedere per tempo a rientri e spostamenti.

Richiamare tutti i cooperanti attualmente in servizio può risultare fatale per la prosecuzione di progetti in corso e per il personale locale. D’altronde esporre a un rischio eccessivo i propri operatori può risultare altrettanto drammatico.

Chiediamo pertanto che le ambasciate italiane dislocate nei paesi dove interviene la cooperazione internazionale, costituiscano un punto di riferimento costante. Qualora l’ambasciata non sia in grado di predisporre piani di evacuazione, per oggettivi motivi legati alle disposizioni locali, dia indicazioni costanti circa la diffusione del contagio e delle possibilità di lasciare il paese in sicurezza.

In stretto contatto con le OSC operanti sul proprio territorio, chiediamo che le ambasciate siano in grado in grado di consigliare e, se del caso, ordinare tempestivamente, quando e come diventa indispensabile l’evacuazione.

Certi del suo interessamento in questo momento, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

 

Paola Crestani (LINK2007) Silvia Stilli (AOI) Raffaele Salinari(CINI)

 

 

Gentile VM Emanuela Claudia Del Re,

in questo momento circa 1500 operatori italiani stanno lavorando con le OSC in Paesi potenzialmente coinvolti, in tempi brevi, nella pandemia Covid-19.

Come è noto, nessun aereo di compagnie private, compresi quelli attivabili attraverso compagnie assicuratrici, può effettuare evacuazioni sanitarie, per mancanza di autorizzazioni ad atteggi/decolli delle autorità locali e di quelle italiane, in particolare quando si tratta di pazienti positivi al test del Covid-19.

Pertanto è indispensabile che le ambasciate diano tempestivamente indicazioni puntuali ai propri concittadini in modo da poter procedere per tempo a rientri e spostamenti.

Richiamare tutti i cooperanti attualmente in servizio può risultare fatale per la prosecuzione di progetti in corso e per il personale locale. D’altronde esporre a un rischio eccessivo i propri operatori può risultare altrettanto drammatico.

Chiediamo pertanto che le ambasciate italiane dislocate nei paesi dove interviene la cooperazione internazionale, costituiscano un punto di riferimento costante. Qualora l’ambasciata non sia in grado di predisporre piani di evacuazione, per oggettivi motivi legati alle disposizioni locali, dia indicazioni costanti circa la diffusione del contagio e delle possibilità di lasciare il paese in sicurezza.

In stretto contatto con le OSC operanti sul proprio territorio, chiediamo che le ambasciate siano in grado in grado di consigliare e, se del caso, ordinare tempestivamente, quando e come diventa indispensabile l’evacuazione.

Certi del suo interessamento in questo momento, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

 

Paola Crestani (LINK2007) Silvia Stilli (AOI) Raffaele Salinari(CINI)

 

 

Gentile VM Emanuela Claudia Del Re,

in questo momento circa 1500 operatori italiani stanno lavorando con le OSC in Paesi potenzialmente coinvolti, in tempi brevi, nella pandemia Covid-19.

Come è noto, nessun aereo di compagnie private, compresi quelli attivabili attraverso compagnie assicuratrici, può effettuare evacuazioni sanitarie, per mancanza di autorizzazioni ad atteggi/decolli delle autorità locali e di quelle italiane, in particolare quando si tratta di pazienti positivi al test del Covid-19.

Pertanto è indispensabile che le ambasciate diano tempestivamente indicazioni puntuali ai propri concittadini in modo da poter procedere per tempo a rientri e spostamenti.

Richiamare tutti i cooperanti attualmente in servizio può risultare fatale per la prosecuzione di progetti in corso e per il personale locale. D’altronde esporre a un rischio eccessivo i propri operatori può risultare altrettanto drammatico.

Chiediamo pertanto che le ambasciate italiane dislocate nei paesi dove interviene la cooperazione internazionale, costituiscano un punto di riferimento costante. Qualora l’ambasciata non sia in grado di predisporre piani di evacuazione, per oggettivi motivi legati alle disposizioni locali, dia indicazioni costanti circa la diffusione del contagio e delle possibilità di lasciare il paese in sicurezza.

In stretto contatto con le OSC operanti sul proprio territorio, chiediamo che le ambasciate siano in grado in grado di consigliare e, se del caso, ordinare tempestivamente, quando e come diventa indispensabile l’evacuazione.

Certi del suo interessamento in questo momento, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

 

Paola Crestani (LINK2007) Silvia Stilli (AOI) Raffaele Salinari(CINI)