Per proteggere la biodiversità bisogna agire sui fattori che la mettono a rischio

02.08.2021 09:27

  

Mangrovie in pericolo, nuovi sviluppi per il vetro, accordi di interdipendenza generativi, una lezione sulla biodiversità

A Kunming, in Cina, nell’ottobre 2021 i leader mondiali concorderanno il futuro quadro per mettere la biodiversità su un percorso di recupero a beneficio del pianeta per i prossimi dieci anni. Molti osservatori definiscono la Cop15 come un evento di importanza storica. Oggi il 60% degli ecosistemi mondiali è degradato o utilizzato in modo non sostenibile. Un milione di specie vegetali e animali è a rischio di estinzione e si prevede che la perdita di biodiversità accelererà fino al 2050. Sul tavolo c’è la bozza di accordo globale per il post-2020 che la Convenzione delle Nazioni unite sulla diversità biologica (Cbd) ha pubblicato di recente. Il testo, che sarà perfezionato durante i prossimi negoziati, è stato giudicato denso di target in settori diversi. Non mancano però critiche e problemi, come ci spiega Flavio Natale nel focus di questa settimana.
La riduzione della biodiversità minaccia anche la sopravvivenza delle mangrovie, ecosistemi rari, spettacolari, al confine tra terra e mare. Queste piante agiscono come una forma di difesa costiera naturale e i loro suoli sono efficaci serbatoi di carbonio. Eppure, le foreste di mangrovie sono sempre più vulnerabili, a causa dell’impoverimento nella biodiversità di granchi e molluschi, essenziali per la sopravvivenza di questi ecosistemi. Qui vi raccontiamo il nuovo studio internazionale coordinato dall’università di Firenze. Dagli archivi Ted, poi, una lezione della biologa Hélène Morlon sulla capacità di prevedere il futuro della biodiversità attraverso lo studio del passato.
Un team di ricercatori dell’University of Pennsylvania avrebbe registrato una nuova scoperta nel campo dei vetri super-sottili, generalmente utilizzati per i display Oled e le fibre ottiche. Gli scienziati parlano di una transizione finora sconosciuta che, riferisce ScienceAlert, potrebbe aprire a modi diversi di sfruttare il vetro e a tipi di dispositivi completamente nuovi. In questo articolo ne esploriamo le potenzialità.
Infine, un nuovo aggiornamento dal blog di Fondazione Prioritalia: Paolo Fedi (Benefit Innovation SB) e Manuela Pagani Larghi (Impact Hub Ticino) spiegano l’importanza degli Accordi di interdipendenza generativi (Adig), che puntano a un modello d’impresa dove la ricerca del beneficio comune prevalga sugli interessi individuali.

a cura di Andrea De Tommasi
 
Focus

Per proteggere la biodiversità bisogna agire sui fattori che la mettono a rischio

La bozza di accordo globale per il post-2020 punta all’incremento delle aree protette, alla riduzione dei pesticidi e all’aumento delle soluzioni basate sulla natura. Mancano però obiettivi chiari e misurabili per indirizzare le politiche pubbliche.
di Flavio Natale [Continua a leggere]

 
Interventi e interviste
Prevedere il futuro della biodiversità

Se potessimo mappare milioni di anni di evoluzione su un'unica scala? E se quella scala potesse aiutarci a predire gli sviluppi di specie dei prossimi decenni? La biologa Hélène Morlon spiega in un TedTalk come raggiungere questo traguardo.
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Notizie
Le foreste di mangrovie sono preziose ma sempre più vulnerabili

Uno studio internazionale coordinato dall’università di Firenze dimostra come l’impoverimento della biodiversità dei mangrovieti sia una minaccia per la sopravvivenza dell’ecosistema.
di Andrea De Tommasi
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Alla scoperta di un nuovo tipo di materiale

Secondo uno studio pubblicato su Pnas, alcuni ricercatori dell'università della Pennsylvania, impegnati nello studio dei vetri super-sottili, avrebbero individuato una “nuova fase liquida”, con importanti implicazioni per il settore.
di Flavio Natale
[Leggi l'articolo]

 

I blog

 
 

Accordi di interdipendenza generativi per una nuova economia
Narrare le azioni attraverso cui enti pubblici e privati contribuiscono all’Agenda 2030: questo l’obiettivo degli Adig, strumenti per approdare a una visione eco-sistemica.
di Paolo Fedi e Manuela Pagani Larghi
[Dal blog di Fondazione Prioritalia]

 
Voci dal futuro
di Flavio Natale
  • Restrizioni energetiche. Alienware, società produttrice di giochi per il computer di proprietà di Dell, sta vendendo Pc talmente energivori da essere stati banditi in molti Stati americani. A riferirlo è The Register, specificando che le leggi sul consumo energetico, recentemente implementate in alcuni Stati tra cui la California, sono un “promemoria degli impatti tangibili che i nostri gadget hanno sull’ambiente”. Come sottolinea Motherboard, però, le stesse restrizioni potrebbero non essere applicate a pratiche ben più dannose a livello energetico, come il mining di criptovalute, attualmente legale in California.
  • Laghi rosati. “Una laguna nella regione della Patagonia meridionale dell'Argentina ha assunto una tonalità di rosa brillante”, si legge su Agence France-Presse, “a causa delle sostanze chimiche scaricate da uno stabilimento”. Il vicino parco industriale di Trelew, infatti, utilizza solfito di sodio, un antibatterico, per conservare i gamberi per l'esportazione. Secondo Agence France-Presse, il deflusso di solfito di sodio dall'impianto avrebbe contaminato il fiume Chubut, che sfocia nella laguna di Corfo, donando questa caratteristica tonalità rosata – e attestandosi come l’ennesimo esempio di stabilimenti che utilizzano corsi d'acqua naturali come discariche. Nonostante il colore innaturale, però, i funzionari governativi hanno assicurato che la sostanza non è dannosa per gli ecosistemi circostanti e che l'effetto si risolverà in pochi giorni.
  • A scuola di Ufo. Da quando, nel 2017, è stato avvistato l’oggetto spaziale “Oumuamua”, Avi Loeb, astronomo di Harvard, ha proseguito le ricerche per comprenderne l’origine. “Oumuamua potrebbe essere la prova di una civiltà aliena che ha inviato un pezzo della sua tecnologia a farci visita”, ha detto Loeb. Per indagare ulteriormente il fenomeno, riporta Futurism, Loeb ha creato il “Progetto Galileo”, un nuovo gruppo di lavoro ad Harvard focalizzato sullo studio degli Ufo. Il progetto mira a “portare la ricerca di civiltà tecnologiche extraterrestri da osservazioni e leggende accidentali o aneddotiche al mainstream della ricerca scientifica trasparente, convalidata e sistematica”. L'astronomo ha aggiunto a Usa Today che qualsiasi oggetto proveniente dallo spazio interstellare “dovrebbe essere seguito inviando una fotocamera su un razzo spaziale, scattando una fotografia ravvicinata”, impiegando un approccio più scientifico sugli avvistamenti Ufo, richiesto dall’astronomo anche allo stesso Pentagono.
 
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La scelta del nome sta a rappresentare sia la molteplicità dei futuri possibili (“futura”, plurale della parola latina “futurum”), sia l’intenzione di valorizzare in modo non episodico le tante esperienze e competenze esistenti, anche nel nostro Paese. Per questo, FUTURA network è realizzato in collaborazione con enti e associazioni che riuniscono studiosi di futuro, con reti di ricercatori ed esperti delle diverse materie, con il supporto della Fondazione Unipolis e di altri partner.

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