Nel mondo, in Europa, in Italia, assistiamo a scelte politiche impensabili fino a ieri. Le decisioni però devono discendere dai tavoli dei governi per essere condivise o comunque discusse dalle opinioni pubbliche: un passaggio difficile.
di Donato Speroni
Il New York Times ci invita ad abbattere la monarchia inglese, il Financial Times definisce gli Stati Uniti un Paese socialdemocratico... in questo periodo, i fatti del mondo superano la più sfrenata immaginazione. Chi li segue vince la noia dell’attesa del vaccino.
Vi risparmio le vicende di Meghan e Harry. Diciamo solo che Netflix ha ulteriore materiale per la continuazione della fortunata serie “The crown”. Più interessante, dal nostro punto di vista, l’analisi del quotidiano finanziario inglese, sul cui sito il commentatore Janan Ganesh afferma che l’orientamento negli Usa è mildly socialdemocratic, moderatamente socialdemocratico, più simile a quello degli altri Paesi dell’Ocse che a un bastione del libero mercato. Insomma, in America “welfare” non è più una parolaccia.
Lo spunto che negli Usa, pur tra mille resistenze dei conservatori, trasforma questo orientamento in provvedimenti normativi è innanzitutto il colossale pacchetto di aiuti stanziato dall’amministrazione Biden per far fronte agli effetti della pandemia, pari a un anno di Pil italiano. Il discorso di giovedì 11 di Joe Biden non è servito solo a promettere che entro il 4 luglio, Independence day, tutti gli americani saranno vaccinati, ma ha anche tratto la sua forza dal fatto che il nuovo presidente aveva appena firmato un provvedimento che da il via al più grande investimento per la ripresa e contro la povertà dai tempi del New Deal.
È inevitabile che la lotta alla indigenza, assieme alla copertura vaccinale e alla salvaguardia dell’economia, siano oggi obiettivi prioritari di qualsiasi governo.
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