Goal 9 "Imprese, infrastrutture, innovazione"
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A CHE PUNTO SIAMO

Nell'analisi condotta dall'ASviS per la redazione del Rapporto, l’indicatore composito sul Goal 9 che comprende "Imprese, infrastrutture e innovazione" tra il 2010 e il 2019 mostra complessivamente un andamento positivo, ma relativamente alle infrastrutture dal 2019, a causa della crisi, si registra un andamento negativo, dovuto alla forte riduzione della quota di occupati e studenti che utilizzano i mezzi pubblici (18%, il valore più basso di tutta la serie storica).
In merito a infrastrutture e trasporti stradali, è emerso che l’intera rete autostradale, a causa del deterioramento dei materiali, delle variazioni termiche, dei fenomeni meteorologici e dell’aumento dei carichi di traffico, si sta deteriorando a ritmi più accelerati di quelli previsti in fase di progettazione. Ciononostante, non sono intervenute modifiche di rilievo a favore della manutenzione predittiva.
Inoltre, l'obsolescenza e la carenza delle infrastrutture e dei trasporti nel Mezzogiorno determina una preferenza per quelli su gomma, con impatti ambientali negativi. Per ciò che concerne il trasporto intermodale, prerequisito essenziale per una logistica sostenibile, i fondi a disposizione (59 milioni di euro nel biennio 2020-2021) appaiono inadeguati per conseguire un deciso miglioramento della situazione.
Infine, sulle infrastrutture idriche permane il problema delle perdite delle reti di acqua potabile, che disperdono mediamente ancora oltre il 37%.
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Goal 11 "Città e comunità sostenibili"
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A CHE PUNTO SIAMO

L’indicatore composito sul Goal 11 "Città e comunità sostenibili" mostra una flessione nel 2015 a causa dell’incremento dell’inquinamento da PM10, che però riprende a migliorare fino al 2018, quando per la prima volta l’Italia rispetta il target europeo di numero di giorni in cui si registra un superamento dei limiti di PM10 (31,4 giorni rispetto a un obiettivo di 35).
Nell’arco di tempo considerato però l’offerta del trasporto pubblico è diminuita dell’8,7 punti percentuali e nel 2019 si registra una flessione dell’indice composito dovuta all’aumento dell’abusivismo edilizio (+5,5 punti percentuali dal 2010 al 2019), al sovraffollamento delle abitazioni (+3,5 punti percentuali) e all’aumento dell’utilizzo dei mezzi privati per recarsi sul posto di lavoro.
Nel 2020, come conseguenza della pandemia e della relativa riduzione degli spostamenti, è aumentata considerevolmente la qualità dell’aria nelle città, ma l’emergenza sanitaria ha diminuito l’utilizzo dei mezzi pubblici. Questi due fenomeni contrastanti determinano la non valutabilità ("NV" nel grafico) dell'andamento per il 2020.
Si ricorda anche che l’Agenda 2030 comprende anche un target al 2020 che prevedere di "aumentare notevolmente il numero di città che adottino politiche per far fronte ai cambiamenti climatici e rafforzare la resilienza di fronte ai disastri". Da questo punto di vista, le situazione italiana è caratterizzata dall’estrema frammentazione delle politiche di intervento in materia di riduzione del rischio da cambiamenti climatici e disastri naturali.
Per superare tale situazione bisognerebbe realizzare un coordinamento tra le diverse strutture competenti in materia di prevenzione e riduzione dei rischi dei disastri naturali: il Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri per la prevenzione del rischio sismico; il Dipartimento della Protezione civile, cui compete l’attuazione del Sendai framework for disaster risk reduction 2015-2030; il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, cui compete la prevenzione del rischio idrogeologico e l’approvazione del Piano nazionale di adatta- mento ai cambiamenti climatici (PNACC); il Ministero per lo Sviluppo Economico, cui compete l’approvazione del “Piano nazionale integrato per l’energia e il clima” (PNIEC).
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Goal 16 "Pace, giustizia e istituzioni solide"
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A CHE PUNTO SIAMO

L’indice composito sul Goal 16 "Pace, giustizia e istituzioni solide" registra una tendenza negativa fino al 2013, per poi invertire andamento grazie al complessivo miglioramento degli indicatori relativi alla criminalità, sia di quella predatoria (rapine, furti e borseggi) sia degli omicidi. Nel decennio considerato mostrano andamenti favorevoli anche gli indicatori relativi all’efficienza del sistema giuridico e la fiducia nelle istituzioni.
Da segnalare, però, il preoccupante incremento delle frodi informatiche, che aumentano del 92% dal 2010 al 2018, e la diminuzione della partecipazione sociale (-4,2 punti percentuali dal 2010 al 2019).
Secondo i dati del Ministero dell’Interno relativi al periodo 1°marzo - 10 maggio 2020, si assiste ad una riduzione del 61% del totale dei reati commessi rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolare, le rapine diminuiscono del 63%, i furti in abitazione del 76% e gli omicidi del 56%.
Per quanto riguarda invece la tutela delle vittime di tratta e sfruttamento, benchè la legge n.199/2016 (sul contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento in agricoltura) preveda di estendere i programmi di inclusione sociale, previsti dall’articolo 18 del Testo Unico Immigrazione, a chi ha subito sfruttamento con minaccia o violenza, questa estensione di fatto risulta a tutt'oggi inapplicata.
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Prosegue "Un Goal al giorno", per raccontare
i risultati del Rapporto ASviS 2020
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L'ASviS ha avviato l'iniziativa "Un Goal al giorno", pensata per fornire un'analisi tematica sulla posizione italiana rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e proposte concrete per l'attuazione dei singoli Goal, tratte dal Rapporto ASviS 2020. Sul sito dell'ASviS e sui social saranno pubblicati ogni giorno un approfondimento e un video su uno degli Obiettivi.
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