Con la dinastia hashemita di Giordania il Cardinale Tauran fu costanteprotagonista della mediazione interreligiosa nei 3 Forum Mondiali di dialogo cattolico-musulmano originati dalla lettera “Una parola comune tra noi e voi” che nel 2007 un gruppo iniziale di 138 sapienti musulmani internazionali, tra cui anche l’imam Yahya Pallavicini, guidati dal principe di Giordania Ghazi bin Muhammad bin Talal, inviò al Santo Padre e alle autorità cristiane del mondo. Questa iniziativa portò al primo Forum Islamo-Cattolico in Vaticano alla presenza di Papa Benedetto XVI, con Tauran a capo della delegazione cattolica. Seguì poi una visita ufficiale sulle rive del Giordano in cui il Cardinale Tauran accompagnò il Papa che fu ospite del regno hashemita di Giordania. A Roma nel 2014 si è svolto poi il terzo Forum che ha ribadito la volontà di un dialogo autentico anche a livello dottrinale e non solo di buoni propositi comuni da parte delle autorevoli rappresentanze del mondo islamico e cattolico presenti.
Il Cardinale Tauran ha partecipato alle iniziative di incontro organizzate dal Regno dell’Arabia Saudita e coordinate dal prof. Hamid al-Rifaie e dal prof. Omar Nassif, alto rappresentante della Lega Musulmana Mondiale. Ha favorito il confronto con i grandi teologi della prestigiosa scuola di teologia islamica e di religioni comparate della città santa di Qom, nella Repubblica Islamica d’Iran e ha sempre mantenuto ottimi rapporti con l’Islam del Sud Est Asiatico, in particolare con l’Indonesia e con il suo presidente Din Shamsuddin.
Ci è sembrato inoltre un segno di buon auspicio per il dialogo interreligioso quando, come decano dei cardinali, proprio Jean-Louis Tauran ha dato l’annuncio dell’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco.
Infine, oltre ai momenti più istituzionali, ci piace anche ricordare la personale stima e amicizia tra il Cardinale Jean-Louis Tauran e lo Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini, fondatore della COREIS e deceduto lo scorso 12 novembre 2017, fondata su un reciproco riconoscimento di autorevolezza spirituale e di concentrazione su una dimensione dell’ecumenismo più profondo e al di là degli opportunismi politici. La scomparsa di questi due grandi protagonisti del dialogo interreligioso, insieme a quella di Rav Giuseppe Laras, deceduto a soli tre giorni dallo Shaykh Pallavicini, il 15 novembre 2017, sembrano essere significativi segni dei tempi e non possono certo lasciarci indifferenti ma ci richiamano alla responsabilità di portare avanti questa eredità di ecumenismo profondo e spirituale.
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