Un anno di corridoi umanitari. L'integrazione protegge più dei muri
Khaled non ha paura del mare perché è arrivato con l'aereo e non con il barcone. Sorride come tanti bambini della sua età, gioca, va a scuola, ormai fa la vita di tutti i suoi coetanei. Basterebbe la sua fotografia per trasmettere il valore dei corridoi umanitari.
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