Non possiamo pretendere di combattere la battaglia della mitigazione con provvedimenti di scarso impatto. Decrescita felice? No, ma consapevole. L’idea di una “convenzione dei cittadini italiani” sul modello francese.
di Donato Speroni
On ne peut avoir le beurre et l'argent du beurre
Nella sua conferenza a Luino, in occasione dell’accettazione dell’Earth prize international, Luca Mercalli ha esordito con questo antico proverbio francese, analogo al nostro sulla botte piena e la moglie ubriaca. Con questa espressione il noto climatologo intendeva dire che non possiamo aspettarci di incidere sostanzialmente sulle emissioni di gas climalteranti, e quindi sull’aumento delle temperature, se non prenderemo provvedimenti molto più drastici di quelli adottati finora.
Le aree di intervento sono sostanzialmente tre. La prima è l’accelerazione della transizione verso le energie rinnovabili. L’impegno delineato dalla Commissione europea indica un taglio del 55% delle emissioni entro il 2030 e il Parlamento europeo vorrebbe portare questo obiettivo al 60%. Ma già il 55% è una bella sfida che comporta un fortissimo sviluppo delle energie rinnovabili. Prima di Mercalli, nello stesso evento, ha parlato l’assessore all’ambiente della regione Lombardia Raffaele Cattaneo, che ha presentato un semplice calcolo.
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