Dopo due anni, i leader del mondo tornano a incontrarsi di persona a Davos. Dalla geopolitica all’economia, dal clima alle disuguaglianze, i problemi si sono ulteriormente aggravati. Sapranno rispondere alle attese della società civile?
di Donato Speroni
Delenda Carthago!
Dovremmo fare come Catone il censore che, qualunque fosse il tema del suo discorso nel Senato romano, terminava sempre con la frase: Ceterum censeo Carthaginem esse delendam, “comunque penso che Cartagine debba essere distrutta”. Non per mettere la Russia nella frase, al posto della rivale dell’antica Roma, ma per riaffermare con forza le nostre priorità:
Humanitas servanda est! - L’umanità deve essere preservata!
Non dobbiamo perdere occasione per proclamarlo, in un momento in cui le gravi e imminenti minacce per il futuro dell’umanità vengono ignorate e da diverse parti (anche da alcuni leader politici italiani) ci viene detto: “lasciateci lavorare, c’è una guerra e una crisi economica, non scocciateci con queste storie sul clima e la sostenibilità”.
Mi chiedo come si faccia a essere così ciechi. Il 18 maggio, la World meteorological Organization (Wmo) ha pubblicato il Rapporto sullo stato del clima nel 2021. Il documento segnala che quattro leading indicators sullo stato del clima, cioè la concentrazione di gas serra, l’aumento del livello dei mari, la temperatura degli oceani e il tasso di acidificazione delle acque, hanno raggiunto livelli record nel 2021. Dice la comunicazione del Wmo:
Questo elenco è un altro segnale del fatto che le attività umane stanno causando cambiamenti a livello planetario; sulla terra, negli oceani e nell’atmosfera, con implicazioni negative di lungo periodo per lo sviluppo sostenibile e per gli ecosistemi. Il caldo estremo, cioè l’aspetto che percepiamo quotidianamente del cambiamento climatico, provoca la perdita di centinaia di miliardi di dollari, incide pesantemente sulla sopravvivenza umana e sulla qualità della vita, con impatti pesanti sulla sicurezza alimentare, sull’accesso all’acqua e sulle migrazioni forzate che sono aumentate nel corso del 2022.
|